I presepi artigianali della Comunità Papa Giovanni XXIII sono un dono prezioso da poter regalare e regalarsi a Natale
Un presepe ha già di per sé un grande valore simbolico, ma quelli della Comunità hanno qualcosa di particolare: raccontano le tante storie di giovani che, grazie al lavoro, sono riusciti a ritrovare sé stessi e la fiducia persa. La Cooperativa sociale “Rò la Formichina”, della Comunità Papa Giovanni XXIII, da anni nel territorio di Catania offre un aiuto concreto ai giovani con disabilità e ai ragazzi con esperienze di carcere, insegnando loro un mestiere.
Così anche il progetto “Cicetekelo” in Zambia che si prende cura di bambini e ragazzi di strada, che vivono in situazioni di disagio e povertà, dando loro tutto il necessario per costruire il loro futuro, dal cibo, alla formazione, al lavoro. Grazie alle attività di artigianato, tanti ragazzi sono riusciti a diventare autonomi e in grado di occuparsi della propria famiglia, diventando dei veri e propri artigiani. Tra i vari prodotti in legno potrai trovare il presepe e la Sacra Famiglia. Dietro ogni segno, intaglio e pennellata delle statuine del presepe c’è il valore del loro lavoro che è ciò che restituisce loro la dignità.
Un presepe in legno: la falegnameria in Sicilia è un laboratorio di vita
È nella falegnameria che i ragazzi accolti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e dalla Cooperativa sociale “Rò la Formichina” riescono a dare vita ad un semplice pezzo di legno. Ogni singolo personaggio del presepe – come i re magi, il pastore con le pecore o il bue e l’asinello - viene intagliato e decorato con tanta cura. Ogni oggetto è unico, in quanto realizzato a mano, e ogni lieve differenza di colore o piccola imperfezione è il segno distintivo di tale lavorazione, è frutto delle mani che lo hanno creato.
Sono presepi creativi e originali che si allontanano dalla rappresentazione tradizionale del presepe ed è questo a renderli unici e speciali come i ragazzi che li realizzano. Come il legno, anche la vita di questi ragazzi si trasforma e il loro futuro prende forma.
Il presepe in pietra saponaria è un’opportunità concreta per costruirsi un futuro
Non viene scolpito solo il legno: in Zambia, nel nostro progetto “Cicetekelo” (che vuol dire Speranza) anche la pietra riesce a prendere forma diventando un oggetto prezioso. La pietra saponaria è una roccia estremamente lavorabile: è da questa che i ragazzi, con le loro mani, ricavano sculture bellissime.
Moses e Bube le levigano con cura e delicatezza tra le loro grandi mani ricoperte dalla polvere bianca della pietra. Sono due ragazzi cresciuti per strada e che grazie al progetto "Cicetekelo" hanno ricevuto il dono più grande che nessuno potrà mai togliere loro: il saper fare. Nelle loro mani prendono vita forme meravigliose: gli animali della terra africana, i presepi, la madonna con il bambino.
La bellezza del presepe in pietra saponaria sta nella sua unicità: ogni statuina scolpita a mano è caratterizzata da segni e venature uniche. Nonostante siano fatti di un materiale “povero”, sono oggetti davvero preziosi perché portano un messaggio di rinascita e speranza. Dentro ogni pezzo di roccia vi è già una sagoma, un carattere, una persona.
Bisogna solo essere in grado di vederla.
Le statuine del presepe rappresentano il cuore delle persone della Comunità Papa Giovanni XXIII
Non solo le statuine tradizionali del presepe come la Sacra Famiglia in legno, nei presepi artigianali della Comunità Papa Giovanni XXIII si trovano personaggi insoliti come San Francesco e il lupo, un animale considerato per sua natura malvagio ma che il frate rende mansueto, concedendogli il perdono per il male arrecato agli altri animali. E come il lupo, anche i ragazzi della nostra Cooperativa “Rò La Formichina” che hanno conosciuto il carcere, trovano il perdono e una nuova possibilità di vita nella falegnameria dove lavorano il legno, perché, come ci ha insegnato don Oreste Benzi, “l’uomo non è mai il suo errore”.
Don Oreste amava anche ricordarci che “nessuno si salva da solo: ci si salva insieme”, noi questo messaggio lo ritroviamo nella statuina degli Angeli con un’ala sola che rappresentano il messaggio di fratellanza portato avanti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII: entrambi gli angeli hanno una sola ala e per volare hanno solo bisogno di restare abbracciati al fratello che, con amore, lo sostiene.